Eco oodontoiatria: gli sgravi fiscali

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Quanto ha inciso l’introduzione della diagnostica per immagini in odontoiatria rispetto alle classiche radiografie? Si sono ridotte queste ultime? Nel 2010, i dentisti avevano pagato 3,2 milioni di euro l’acquisto delle lastre per la radiografie, nel 2018 questo costo si è praticamente dimezzato, diventando di 1,47 milioni di euro. Ma il risparmio portato da questo approccio eco odontoiatrico è stato anche altro. Sempre nel 2018, infatti, gli studi dentistici hanno speso più di 30 milioni di euro per i materiali da impronta, 140 milioni di litri circa, con una riduzione del 2,7 per cento rispetto al 2017. Aggiungiamo i bicchierini e i tovagliolini, l’aspirasaliva, il resto della plastica e dei materiali monouso non ecosostenibili usati dagli odontoiatri (circa 45 mila in Italia), infine non dimentichiamo l’amalgama, oggi usata in meno del 5 per cento degli studi dentistici.

L’eco odontoiatria porta risparmio, questo ormai dovrebbe essere chiaro, oltre che miglioramento nella salute del paziente e dell’ambiente circostante. Il che porta gli esperti del settore a una riflessione: perché non interessare la politica? I sindacati di settore, l’Ordine e l’Unidi potrebbero unirsi e chiedere sgravi fiscali laddove gli studi odontoiatrici si dotassero di macchinari e strumenti in grado di inquinare meno.

Gli studi che promuovono l’approccio eco sono fondamentali in un periodo in cui il nostro pianeta cerca di fare fronte comune per combattere la plastica e gli inquinanti. Perché il mondo politico dunque non dovrebbe tenerne conto? Laddove già esistono incentivi per chi sostiene l’ambiente in altri settori e per chi fa qualcosa di concreto che limiti i rifiuti e le sostanze che inquinano.

L’eco dentista, una figura totalmente diversa

L’eco dentista è una figura completamente diversa da quella dell’odontoiatra che siamo stati abituati a conoscere finora. È quasi una nuova professione. Non è più sufficiente avere capacità chirurgiche, manuali e cliniche, ma è necessario capire dal cavo orale quali malattie croniche possono esserci o quali possano arrivare di lì a poco. Gli antibiotici non devono rendere i batteri invincibili perché ormai in grado di resistere alla loro azione (il paziente, cioè, non deve abituarsi al farmaco). È una sfida globale a cui bisogna arrivare preparati. Il paziente cerca sempre di più questo tipo di figura, la preferisce all’altra.

Il nuovo odontoiatra deve porsi il problema dell’accesso ai suoi servizi, della prevenzione, della scelta di ogni terapia con uno sguardo alla sostenibilità ambientale, sia per quanto riguarda i materiali usati sia per gli effetti degli antibiotici. I giovani, che si affacciano alla professione, devono avere ben chiaro che il mercato sta mutando velocemente. Che l’eco odontoiatria, quella che fino a poco tempo fa poteva essere una scelta arbitraria, ora si sta imponendo sempre di più come una necessità. Da qui il diritto di bussare ai piani alti della politica, che deve traghettare questa professione nel nuovo decennio. Dandole i mezzi per poter competere e per poter essere essa stessa mezzo contro l’inquinamento del nostro pianeta.

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